“Porterete avanti la chiesa, farete crescere la chiesa, diverrete madri di questa umanità”

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Lo scorso 15 settembre, nel giardino del Convento delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia di San Giorgio a Cremano, quattro suore hanno emesso i voti perpetui.

Suor Maria Ardimer, suor Beverly Siazon, suor Charmie Lou Abangan e suor Rhalen Bantolio hanno detto il loro “si” a Cristo.

E’ stata una grande festa, come ha più volte sottolineato Mons. Gennaro Acampa, Vescovo Ausiliare di Napoli, che ha officiato, assieme ad altri sacerdoti, la cerimonia.

“E’ una festa grande stasera non solo dal punto di vista liturgico, ma anche per il fatto che quattro giovani si donano completamente a Dio, scelgono di essere spose di Gesù per sempre”.

Molto toccante è stata l’omelia del Vescovo, di cui riportiamo le parti salienti.

Mons. Acampa ha invitato le neo professe ad essere madri “di questa umanità che sta perdendo l’orientamento”, prendendo ispirazione da quella che fu la Mamma per eccellenza, la Mamma di Gesù, “perché vedete, il significato della festa di oggi mi sembra che sia prevalentemente questo: la nostra Mamma Santissima, in questa circostanza è diventata Madre di tutti quanti noi. Non ha sofferto le doglie del parto quando è nato Gesù, perché era vergine, quindi il parto di Maria è stato tutto singolare; se vi ricordate le sofferenze sono una conseguenza del peccato originale e la nostra Mamma Celeste non ha avuto il peccato originale. Non ha subito quei dolori quando è nato il suo Figlio Gesù, li ha subiti però quando ha fatto nascere tutti quanti noi, nella Chiesa, stando ai piedi di Gesù Crocifisso. Ella è diventata Martire del cuore, una spada le ha trafitto l’anima, vedendo appunto che il suo Figlio innocente, santo, buono, si immolava per la salvezza di tutti noi. Ed è bello considerare quello che dice Gesù morente sulla croce. Gesù che si preoccupa della sua Mamma Santissima, che l’affida al discepolo prediletto, la tenerezza di Gesù verso la sua mamma <Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco la tua madre>”.

Il Vescovo, dopo aver messo in risalto l’aspetto umano di Gesù che sul punto di morte si preoccupa della madre, ha poi sottolineato l’aspetto teologico e spirituale della stessa frase, “Gesù affida la Chiesa nascente alla sua mamma celeste”, evidenziando anche che ben comprese queste parole la stessa Maria, che “dopo l’ascensione di Gesù, raccolse quel gruppo sbandato degli apostoli nel cenacolo e li tenne con sé nella preghiera, sotto la guida dello Spirito Santo. Poi sarà lo Spirito Santo che farà tutto il resto”, continua Mons. Acampa, “certamente con l’attenzione vigile della mamma di Gesù, la nostra Mamma Celeste”.

Il Vescovo ha poi rivolto un invito alle giovani ad essere come la Madre Celeste “anche voi che siete abbastanza giovani, ma vi consacrate oggi al Signore, dovete essere come la nostra Mamma Celeste. Siate madre di questa umanità che sta perdendo l’orientamento, perché va sempre più sballandosi. Annunciate il Vangelo facendo opere di carità e di assistenza che sono nel vostro carisma. Porterete avanti la chiesa, farete crescere la chiesa, diverrete madri di questa umanità”.

Monsignor Acampa si sofferma anche sull’importanze della scelta di prendere i voti.

“Oggi farete i voti, rinnoverete in una maniera solenne, perpetua i voti! Perché bisogna fare questi voti? Vi è una rinuncia soltanto o vi è anche un cuore più grande? Io credo che voi scegliendo Gesù come sposo della vostra vita e vivendo nella povertà, nella castità e nell’obbedienza, avete presente non soltanto l’abnegazione nella preghiera, ma l’impegno d’amore da diffondere, per il bene del Signore e per tutta l’umanità. Quindi, vivete nella gioia! Il mondo ha bisogno di persone che sono serene, che si sentono soddisfatte, realizzate e voi, avete scelto, state scegliendo la parte migliore. Cercate di attivarvi sempre, anche nei momenti difficili, perché non vi nascondo che momenti difficili ci saranno, la vita è sempre uno scalare la montagna. Sicuramente ci saranno delle difficoltà, ma voi ripensate a questo giorno, ripensate alla scelta che avete fatto, una scelta che come sto dicendo, non è una scelta di privazione ma di un amore più grande, del dono totalitario di se stessi proprio per lo sviluppo della Chiesa di Dio, per la crescita dell’umanità. E come si fa a vivere in questa dimensione? Io credo che ci aiuta molto la preghiera, facendo in modo che le labbra corrispondano al cuore, a quello che sentite dentro e poi, affidatevi alla comunità. La comunità dovrebbe essere la vostra famiglia dove si condivide tutto, dove ci si aiuta reciprocamente, e ci si vuol bene nella libertà. Cercate proprio di sperimentare la bellezza della vita comunitaria che non è vivere in “collegio”, ma è davvero una famiglia, dove ci si vuol bene, si deve amare le altre come sorelle, condividendo le esperienze costantemente”.

Mons. Acampa rivolge quindi un invito alle suore di integrarsi nella Comunità in cui vivono “Voi siete suore attive e contemplative però dovete fare uno sforzo in più per essere attive. Venite da un altro paese, però ora state qua e dovete sentire l’umanità che sta qua e allora, fate ogni sforzo: Gesù ha fatto così, Gesù si è incarnato; poteva star bene dov’era, ma si è incarnato ed è diventato ebreo non soltanto uomo, ma uomo ebreo. Ha accettato la cultura e la mentalità, è vissuto da ebreo, ha pregato come un ebreo, è andato nella sinagoga come tutti gli ebrei. Ecco, allora voi adesso fate questo sforzo, non è che dovete dimenticare il vostro paese, assolutamente, però immedesimatevi nella nostra mentalità, nella nostra cultura perché se volete evangelizzare, dovete stare in sintonia con la gente, con quelli che abitano qui, perché la vostra maternità sia una maternità piena e feconda.”

Conclude Mons. Acampa, con un augurio alle neo professe e un ricordo lontano “Posso anche concludere. Chiudo questo pensiero augurandovi davvero una gioia piena, una realizzazione più bella, per cui sono contento di celebrare questa messa. Non è proprio la prima volta, questa è la seconda volta che celebro una messa per le suore che fanno una professione perpetua, però questa volta sono un po’ più contento perché c’è un rapporto che non è solo di frequentazione ma che va proprio lontano nel tempo: io sin da piccolo sono stato frequentatore della vostra chiesa, la chiesa delle suore di Santa Patrizia, così come volgarmente diciamo noi a Napoli e, una volta, in occasione della festa dell’Immacolata, io scrissi una letterina alla Madonna. Quindi c’è un legame di affetto con la Comunità e con voi tutte, per questo, vi assicuro la mia preghiera e vi accompagno con affetto paterno”.

Una leggera pioggia, sul finire della celebrazione, ha fatto da sfondo alle lacrime di commozione con cui le tante persone venute ad omaggiare le giovani suore, le hanno viste emettere i loro voti nelle mani della neo eletta Madre Generale, Madre Giovanna De Gregorio.

Alle neo professe un augurio di poter camminare sempre al fianco di Cristo alla ricerca della santità, a cui ogni suora aspira.

Vai alla tesina preparata dalle suore: Importanza della Liturgia delle Ore e Ufficio Divino

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Professione Perpetua a Barra - 18.9.2016

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Lo scorso 18 settembre  presso la Parrocchia Ave Gratia Plena di Barra si è celebrata la professione perpetua di: Sr. Merra Fuentes, Sr. Love Joy Fuentes, Sr. Analie Mediodia, Sr. Bernardina Rio, Sr. Sri Agustina Ginting, Sr. Beatriz Alvarez e Sr. Teresa Palumbo.

La Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta da Mons. Ciro Miniero, Vescovo di Vallo della Lucania.

Dopo un  lungo periodo di preparazione, le 7 suore che hanno preso i voti perpetui hanno coronato il loro sogno d’amore con Cristo.

Si è scelto di celebrare la cerimonia in questa chiesa di Barra, perché fu proprio qui che nel settembre di 150 anni fa, la Beata Maria della Passione venne battezzata.

Le suore hanno quindi voluto omaggiare la consorella che ha ispirato, con la memoria delle sue azioni e del suo intero vivere all’interno della loro stessa Congregazione, il loro cammino di formazione.

Molto toccante l’omelia di Mons. Miniero, che fu parroco proprio in questa chiesa prima di essere nominato Vescovo e che, da sempre, è molto vicino alla famiglia delle Suore Crocifisse Adoratrici dell’Eucaristia.

Il Vescovo ha invitato le giovani suore a seguire il carisma e l’esempio della loro Fondatrice, la Venerabile Madre Maria Pia Notari della Croce, che all’età di 12 anni si consacrò interiormente al Signore, mentre a 15 anni, il 2 luglio 1862, con il permesso del suo confessore,  si consacrò a Dio, portando nel cuore il desiderio forte di vivere tutta la vita come sposa di Gesù.

Non meno importante l’esempio della Beata Maria della Passione, che all’età di 7 anni, quando ricevette la prima Comunione proprio in questa chiesa vide i segni della Passione di Cristo nell’Ostia Consacrata e promise a Gesù di guarirgli le ferite con il dono della sua vita, era il 7 aprile del 1872.

Dopo l’omelia, al suono unanime di “Si, lo voglio” le giovani hanno legato la loro vita a Cristo e nelle mani della Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio, hanno emesso i voti perpetui.

Di seguito le brevi parole con cui le suore hanno raccontato la loro professione:

           “ Nella ricorrenza del centocinquantesimo anniversario della nascita terrena della Beata Maria della Passione, sette di noi abbiamo pronunciato definitivamente il nostro «SI» all'amore di Cristo con la professione solenne dei Santi Voti tenuta nella chiesa Ave Gratia Plena a Barra in Napoli, luogo in cui la Beata è stata battezzata, ha ricevuto l'Eucaristia e la Cresima.

            La professione perpetua è stata presieduta da sua Eccellenza Mons. Ciro Miniero, Vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, affiancato da quindici sacerdoti che hanno concelebrato.

            Dopo una preparazione intensa, siamo giunte finalmente al giorno che abbiamo aspettato con entusiasmo, il giorno del nostro sposalizio con il Signore che è stato un momento indimenticabile nella nostra vita: inesprimibile emozione e una gioia incontenibile abbiamo provato nel cuore per esserci  consacrate a Lui per sempre.

Grande è la gratitudine al Signore per il dono meraviglioso della vocazione.

            Nella frase dalla Beata: «Gesù, voglio essere tua per tutta l'eternità» ci sono le stesse parole che ci hanno ispirato perché anche il nostro desiderio ardente è quello di appartenere a Cristo che ci ha amate per primo e di essere intimamente unite a Lui, attraverso il legame dei Consigli Evangelici.

Mediante questa consacrazione abbiamo realizzato appieno la nostra chiamata alla vita consacrata che ci offre la possibilità di conformarci a Dio.

            Certo, il cammino non finisce qui, anzi questo è solo l'inizio di una nuova storia d'amore con lo Sposo, una storia che si conclude nell'eternità.” 

                                                                                                              laura ciotola

 

   

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Professione Perpetua a Torre del Greco - 15 settembre 2018

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Preparazione ai Voti Perpetui del 15 e 29 settembre 2018

In occasione della Professione Perpetua del 15 e del 29 settembre 2018, le neo professe hanno percorso un cammino di preparazione dal 1 luglio al 14 settembre.

Nel primo mese di preparazione, dal 5 luglio al 5 agosto, le juniores, partite dalle rispettive comunità, Suor Helen dall'Indonesia, Suor Ledy dal Perù, Suor Lerma e Suor Wiwin dalla comunità di San Giorgio a Cremano e Suor Annie Lou dalla comunità di Roma, si sono riunite nella Cappella Cangiani di Napoli, presso i Padri Gesuiti.

Il mese ignaziano ha rappresentato, per loro, un momento di incontro profondo e di preghiera intima con il Signore. La Parola di Dio è stata la loro guida durante questi esercizi spirituali e il silenzio, la loro palestra. Ognuna ha fatto un'esperienza diversa dall'altra: "Dio parla al cuore di ciascuna attraverso la Sua Parola".

Dopo questo intenso mese, le suore sono tornate in Noviziato presso il Monastero di San Gregorio Armeno, sotto la guida della Madre Maestra, Suor Leny Mamon.

Durante questo periodo le 5 neoprofesse hanno contribuito alle attività della casa, ma soprattutto si sono dedicate alla preghiera comunitaria e personale. L'11 agosto sono andate in pellegrinaggio  ad  Assisi per vivere una giornata di fraternità. Il giorno seguente hanno invece assistito alla Santa Messa e all'Angelus a Piazza San Pietro, in Roma, insieme a tanti giovani provenienti da diverse parti del mondo per partecipare al Sinodo dei Giovani  2018.  Il 17 agosto, Suor Ledy è tornata in Perù, dove ha continuato la sua preparazione per la professione solenne del 29 settembre.

Le altre 4 juniores:  Suor Helen, Suor Lerma, Suor Annie Lou e Suor Wiwin, hanno trascorso qualche giorno presso Casa Madre, a San Giorgio a Cremano dove hanno intensificato la loro preghiera, ispirate dalla Madre Fondatrice e dalla Beata Maria della Passione.

Infine, il 13 settembre, in preparazione al giorno della Professione, il Parroco della Chiesa del SS. Crocifisso, a Torre del Greco, don Orazio Morra, ha organizzato una serata di Adorazione Eucaristica, caratterizzata dalla preghiera, da canti e dalle testimonianze delle juniores sulla propria vocazione.

La preparazione si è conclusa la sera del 14 settembre, con la catechesi sul Rito della Professione Perpetua, fatta da don Ciro Sorrentino presso il Santuario Maria SS. del Buon Consiglio di Torre del Greco.

Di seguito le testimonianze delle juniores fatte durante l’Adorazione Eucaristica in preparazione alla Professione Perpetua, presso la Parrocchia del SS. Crocifisso a Torre del Greco.

Testimonianza di suor Helen Gultom

Testimonianza di suor Lerma Tabasondra

Testimonianza di suor Annie Lou Dolor

Testomonianza di suor Wiwin Naibaho

 

Professione Perpetua del 15 settembre 2018

Se si volesse dare una colonna sonora alla professione perpetua dello scorso 15 settembre, la canzone di Adriano Celentano che fa "Io non so parlar d'amore, l'emozione non ha voce, e mi manca un pò il respiro, se ci sei c'è troppa luce...", ben sintetizzerebbe la cerimonia di poche parole, ma ricca di emozione con cui Suor Helen Gultom, Suor Lerma Tabasondra, Suor Annie Lou Dolor e Suor Wiwin Naibaho hanno legato la loro vita a quella di Cristo.

La celebrazione, che ha avuto come sfondo il suggestivo Santuario di Maria SS. del Buon Consiglio di Torre del Greco, è stata officiata dal Vescovo emerito di Nola, Mons. Beniamino Depalma e concelebrata da don Ciro Sorrentino, parroco locale, don Pino Giordano, don Arnaud, P. Anicetus Bali, P. Seraphim ofm, P. Edwin, P. Viator e P. Elia.

Tante sono state le persone che hanno voluto accompagnare le giovani suore in un momento così importante della loro vita e tra questi erano presenti anche S.E. il Signor Antonius Agus Sriyono, Ambasciatore di Indonesia presso la Santa Sede, la famiglia laica degli Ausiliari Eucaristici, parenti e amici.

L'omelia di Mons. Depalma ha invitato a una riflessione di quello che è il ruolo di Gesù Cristo nella nostra vita "Vi siete innamorati di me? Sono importante nella vostra vita?" ha rimarcato il Vescovo "perché è dalle risposte a questa domanda che dipende la bellezza della nostra missione. Solo se ci portiamo Cristo stampato dentro possiamo testimoniare il Vangelo. L'esperienza credente non è dottrina... il catechismo non fa bruciare il cuore e non apre gli occhi. Gesù è venuto per insegnarci a vivere da uomini, e si vive da uomini solo se si è capaci di amare. Prendere la Croce vuol dire vivere la vita secondo la logica evangelica - Sono venuto per dare la vita non per prenderla, per servire non per essere servito".

Mons. Depalma si è quindi rivolto alle professe "A voi è stata concessa una grazia, seguire Gesù Cristo che ha detto - Venite con me, ho bisogno di voi per continuare la mia missione. E seguire Cristo è semplice" ha continuato il Vescovo, perché dall'espressione "mi metto nelle tue mani" scaturisce la libertà di amare senza preoccuparsi del resto "I voti sono possibilità di amare: non ho niente, neanche la volontà, ma sono libera di amare per sempre. E anche se il 'per sempre' oggi sembra difficile da realizzare, è invece possibile quando si scopre un amore così grande".

La cerimonia è proseguita con le rituali promesse con cui le neo professe, hanno fatto voto di castità, povertà e obbedienza nelle mani della Superiora Generale, Madre Giovanna De Gregorio che, stringendole in un abbraccio materno, le ha dichiarate parte della famiglia delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia.

La commozione che si è sentita durante tutta la celebrazione, si è infine sciolta nelle lacrime di Suor Lerma, che ringraziando, a nome suo e delle altre professe, il Vescovo, l'Ambasciatore dell'Indonesia, i sacerdoti presenti e quelli che le hanno seguite da lontano, la Superiora Generale, le Madri Consigliere, le Superiore, le Suore Crocifisse, gli Ausiliari Eucaristici e gli amici intervenuti, ha incrinato la voce quando il grazie ha raggiunto le loro famiglie, lontane, ma spiritualmente vicine.

A volte, quando si partecipa a una professione perpetua si rischia di viverla solo come una celebrazione dell'intera Congregazione, dimenticandone e perdendone l'unicità, l'intimità con cui ogni professa sposa il Signore e si dona a Lui. Perché la professione perpetua questo è, un matrimonio, in cui lo Sposo è Cristo e dove l'amore è talmente grande da spingere a una rinuncia totale di se stessi, per donarsi all'altro.

Queste giovani donne, lontane dai loro paesi e dalle loro famiglie, non hanno esitato a mettersi con fiducia nelle mani dello Sposo, consapevoli che l'amore non ha bisogno di stabilire priorità e ruoli, ma semplicemente di abbandonarsi all'altro, ed è a questo totale abbandono che dovrebbero ispirarsi tutti i matrimoni, soprattutto quelli odierni, in cui  sembra esserci l'esigenza di precisare, prima ancora di "compromettersi" con una promessa d'amore, il ruolo paritario tra moglie e marito per non rischiare brutte sorprese poi, come se l'amore, di per sè non costituisse già una garanzia.

La cerimonia si è conclusa con i saluti e i ringraziamenti di don Ciro Sorrentino, che ha confidato che tra le carte del Santuario Maria SS. del Buon Consiglio, non risulta memoria storica di altre professioni e che questa sembrerebbe essere stata la prima.

A noi non resta che pregare, che la vocazione che ha portato Suor Helen, Suor Lerma, Suor Annie Lou e Suor Wiwin oggi all'Altare sia d'ispirazione a tante altre.

                                                                                                                                        laura ciotola

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Professione Perpetua e entrata in Noviziato a Huánuco, Perù - 29 settembre 2018

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Professione Perpetua

Il 29 settembre, presso la Cattedrale di Huánuco, nel Perù, la junior Ledy Tracy Flores Salas ha fatto Professione Perpetua, facendo voto di povertà, castità e obbedienza nelle mani della Madre Generale, M. Giovanna De Gregorio, che in questi giorni si trova in Perù con l'Economa Generale, suor Gabriella Tornatore.

La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dall'Arcivescovo di Huánuco, Mons. Neri Menor Vargas.

Leggi omelia in lingua originale dell'Arcivescovo di Huánuco, Mons. Neri Menor Vargas

 

Entrata in Noviziato

Sempre a Huánuco, la Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucaristia, ha accolto nel noviziato la giovane Yessi affidandola alla guida della maestra suor Anna Celato.

Dopo la messa della mattina del 28 settembre in cui sono stati benedetti l'abito, la corona e il crocifisso, il 29 settembre, alle lodi, la Madre Generale, M. Giovanna De Gregorio, ha consegnato l'abito alla postulante e all'ora media c'è stata la celebrazione per l'ingresso al Noviziato con la consegna del crocifisso e l'affidamento alla madre maestra.

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Professione Perpetua di Suor LINARIA ERFINNA LINGGA

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Lo scorso 14 settembre, nel solennissimo giorno dell'Esaltazione della Croce, la Congregazione delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucarestia ha vissuto due importanti avvenimenti: il 100° anniversario di apertura della Comunità di Capriglia (luogo natio dell'amata Fondatrice) e la Professione Perpetua di Suor Linaria Erfinna Lingga.
La cerimonia per la professione perpetua è iniziata con una piccola processione partita dal Convento CAE di Capriglia e terminata nella Parrocchia S.M. delle Grazie, dove ha avuto luogo la celebrazione eucaristica, presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Andrea Bellandi, Arcivescovo della Diocesi di Salerno-Campagna-Acerno e concelebrata dall' Arcivescovo emerito Mons. Gerardo Pierro, dal parroco che ha ospitato la celebrazione, don Luigi Pierri, dai parroci locali, don Pino Giordano e don Mario Pierro. Presenti le Autorità civili, la Senatrice Eva Longo, il Sindaco Francesco Morra con la sua amministrazione, l'Ambasciatore di Indonesia presso la Santa Sede, S.E. Laurentius Amrih Jinangkung, , con la consorte e i suoi collaboratori, il comandante della polizia municipale e i vigili.
Don Luigi Pierri ha introdotto la cerimonia evidenziando innanzitutto l'importante presenza delle Suore Crocifisse a Capriglia da ben 100 anni, a partire dalla prima Superiora, Suor Eletta Laterza, si era nel 1921, fino all'attuale, M. Rosaria Petti. Il parroco ha quindi ringraziato la Superiora generale, M. Giovanna De Gregorio e il suo Consiglio per questi "100 anni di una presenza di amore!", e per le loro tante attività in favore degli altri, prime fra tutte "la preghiera costante davanti a Gesù Sacramentato… che posso testimoniare personalmente essere stata molto intensa nel periodo di pandemia".
Don Luigi ha quindi introdotto la professione perpetua di Suor Linaria  pronta a presentare al Signore il suo proposito di donazione totale, sposa di Cristo al servizio dei fratelli, nella preghiera assidua anche per la santificazione di noi sacerdoti secondo la regola della Caprigliese Venerabile Madre Maria Pia della Croce Notari" ricordando che "la Madre Fondatrice proprio in questa Chiesa, il 2 dicembre 1847, ricevette il Santo Battesimo e tante volte è corsa in preghiera ai piedi della nostra Mamma delle Grazie". 

La celebrazione è proseguita con Suor Linaria che ha espresso la sua professione di fede: “Mi hai chiamata, Eccomi Signore”, manifestando la sua fedeltà a Dio, ma prima di tutto il suo amore allo Sposo. "Celebriamo oggi  il punto definitivo, di non ritorno, totalmente inimmagginabile, da parte nostra, di questo amore di Dio che si è svuotato fino a donarsi nel Figlio"  ha detto Mons. Bellenadi nella sua omelia "e fino a che il Figlio non ha attraversato tutte le tenebre della resistenza umana, portandole su di sé, accogliendole sulle proprie spalle fino a salire sulla croce. La croce è in modo definitivo, per sempre, senza possibilità di negazione". Un vero inno all'amore, quello enunciato dal Vescovo salernitano, l'amore immenso che solo Dio può incarnare e  donare, "Noi non riusciremo mai a cogliere fino in fondo questo abisso di carità, che ha trovato nell’incarnazione, ma soprattutto nella passione del Figlio, il suo punto di vertice. Ma è qui che si svela compiutamente il cuore di Dio ed è qui la nostra unica speranza di una salvezza, di un compimento, di una vita che possa essere destinata all’abbraccio di Dio, che neanche i peccati, neanche le ribellioni possono cancellare. - Felice colpa che meritò un così grande Redentore -  ci fa cantare il Preconio la notte di Pasqua. [...]  “- Ecco io vengo Signore per fare la Tua volontà -, questo salmo che abbiamo cantato è in fondo il compito che ognuno di noi ha, soprattutto chi è chiamato a una vita di consacrazione, fare la volontà di Dio. Ma qual è la volontà di Dio? E’ poter immettere nella storia umana, in questo momento particolare, fra i nostri fratelli e le nostre sorelle, questa testimonianza che Dio è amore e attraverso la nostra donazione, la nostra preghiera, la nostra compassione verso i fratelli, il nostro sacrificio, la nostra offerta quotidiana, le nostre lacrime, la nostra accoglienza che le persone che oggi vivono possano intravere qualcosa, un raggio di questa luce, di questo fuoco di amore che si è rivelato in pienezza sulla croce.  Allora la professione che oggi celebriamo costrituisce un segno particolarmente impegnativo per la nostra sorella, ma anche per ciascuno di noi. Che la nostra sorella dica si al Signore nella vita di speciale consacrazione, una forma che impegna la vita nei tre voti di povertà, obbedienza, castità, possa richiamare ciascuno di noi anche a una responsabilità che il battesimo, in quanto Figli di Dio, ci ha consegnato. La responsabilità anche noi di dire - Ecco io vengo Signore, per fare la Tua volontà”.

Leggi omelia del Mons. Andrea Bellandi 

Dopo l'omelia suor Linaria ha professato in perpetuo i voti di  castità, povertà e obbedienza nelle mani della Superiora generale e si è  consacrata in eterno, ricevendo dal Vescovo l'anello come segno dell'unione sponsale con Cristo, "Sposa dell'Eterno Re, ricevi l'anello nuziale e custodisci integra la fedeltà al Tuo Sposo perché Egli ti accolga nella gioia  delle nozze eterne". Madre Giovanna l'ha infine accolta con le parole di rito "Carissima Suor Linaria ora fai parte della nostra famiglia delle  Crocifisse Adoratrici dell'Eucarestia e d'ora innanzi tutto sarà in comunione con noi".

La cerimonia si è conclusa con il ringraziamento di suor Linaria che ha avuto parole di gratitudine prima di tutto per "il nostro Dio eterno, Creatore dell’universo e Signore del tempo, per la vita che mi ha dato e per tutti gli aiuti messi a mia disposizione per farmi crescere e arrivare fino a questo gioioso momento". Quindi la novella sposa ha detto grazie alla sua Congregazione delle Suore Crocifisse che l'ha accolta e guidata nel suo percorso vocazionale, ai sacerdoti che l'hanno accompagnata in questa giornata così importante, a tutti i presenti e, in particolare, alla sua famiglia biologica, lontana fisicamente, ma fondamentale per la vicinanza espressa anche con l'incessante preghiera.
 
                                                                                                                                                                     Laura Ciotola
 
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Professione Perpetua di suor FATIMA APARECE

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“MI HAI CHIAMATO: eccomi Signore!”. Con queste parole sabato 14 maggio 2022, nella Chiesa di San Gregorio Armeno in Napoli, suor Fatima ha preso i voti perpetui divenendo eterna sposa di Cristo.

A presiedere la cerimonia, S.E.R. Mons. Beniamino Depalma, Arcivescovo-Vescovo emerito di Nola, che ha esordito con l’augurio alla Congregazione CAE per i 100 anni di permanenza in San Gregorio Armeno: il prossimo 2 dicembre infatti, le Suore Crocifisse celebreranno il 1° centenario dal loro arrivo nel Monastero dedicato al Patriarca Armeno.

Proclamato il Vangelo, la candidata ha chiesto alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio, di poter fare la sua professione perpetua nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia.

L’omelia del Vescovo Depalma è stata un’inno all’amore, quello che con San Paolo ci fa dire, l’amore mi spinge, l’amore mi trasporta, l’amore mi porta avanti.

“Siamo donne e uomini bisognosi di amore […] chi fa l’esperienza dell’amore di Dio diventa un pozzo d’amore, che a sua volta deve generare amore”, ha spiegato il prelato, “Chi non genera amore non ha conosciuto Dio. Gesù ci ha chiesto di amarci. Ma come? Ci sono tanti tipi di amore: possessivo, amore che chiede reciprocità, amore violento e prepotente. Di fronte a tanti tipi di amore Gesù ci chiede un amore umile: dare senza pretendere nulla in contraccambio, perché la felicità è già nel dare. Così ha fatto Gesù: ha dato tutto. Gesù ha amato anche Giuda che stava per tradirlo, ha amato anche Pietro che stava per rinnegarlo. Ha amato senza nuocere e chiudere la nostra libertà”.

Un amore totalitario dunque, che ci abbraccia anche quando noi lo allontaniamo perché, ha spiegato Depalma, noi possiamo anche chiudere le porte della nostra vita a Dio, ma Dio non ci estromette mai dalla Sua vita.

“Abbiamo un Dio eccezionale e abbiamo un compito eccezionale: amare come vuole Dio”, ha continuato il Vescovo, “nel battesimo, nell’Eucarestia che riceviamo ogni giorno, riceviamo il cuore di Dio e per questo possiamo amare come Dio ama. Dentro di noi batte il cuore di Dio: se questo non è vero, non è vera nemmeno l’Eucarestia. Oggi Suor Fatima dice a noi tutti <Mi sono innamorata. Mi sono innamorata di Gesù Cristo che ha riempito il mio cuore e la mia vita> […]. Suor Fatima ha un cuore che non è disoccupato, ma è pieno della carità di Cristo. Dove c’è Dio non c’è paura. Dove c’è Dio non c’è buio. Non c’è fallimento anche se sbagliamo. Dove c’è Dio c’è futuro, c’è speranza, c’è coraggio”.

Il celebrante ha spiegato che non è impresa semplice innamorarsi di Dio, ma Dio dice come agli Apostoli: non aver paura, abbi fiducia in Cristo. Con l’invito a suor Fatima a fidarsi anche della sua Comunità e ad andare avanti sentendosi sempre accompagnata e mai sola, si è conclusa l’omelia.

Il Vescovo ha quindi posto le interrogazioni di rito alla candidata che al suono di “Si lo voglio”, ha confermato la sua scelta di volersi consacrare al Signore. Suor Fatima presentandosi davanti alla Superiora Generale e alle testimoni, suor Nimfa Dela Cruz e suor Lourdes Tabat, ha letto la formula della professione scritta, precedentemente, di suo pugno.

Terminata la solenne benedizione, Mons. Depalma ha consegnato l’anello a Suor Fatima: “Sposa dell’eterno Re, ricevi l’anello nuziale e custodisci integra la fedeltà al tuo sposo, perché Egli ti accolga nella gioia delle nozze eterne”.

Il rito si è concluso con le parole della Superiora Generale: “Suor Fatima, figlia carissima, tu fai ora parte di questa famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia e d’ora innanzi tutto sarà in comune con noi”. L’abbraccio tra le novella Sposa con M. Giovanna, suor Nimfa e suor Lourdes ha sugellato l’ingresso di suor Fatima tra le Crocifisse.

Presente alla Celebrazione anche l’Ambasciatrice delle Filippine presso la Santa Sede, S.E. la Signora Myla Grace Ragenia Catalbas Macahilig, che ha voluto salutare i presenti: “A nome dell’Ambasciata Filippine presso la Santa Sede e tutti i miei colleghi in tutte le parti dell’Ambasciata delle Filippine nella Repubblica Italiana, vorrei innanzitutto ringraziare le suore per averci fatto parte di questo giorno speciale per suor Fatima. Siamo venute qui con le nostre amorevoli preghiere per suor Fatima mentre affronta questa tappa speciale nella sua vita religiosa”. Quindi S.E. la Signora Myla Grace, a nome dell’Ambasciata delle Filippine ha offerto in dono alla novella sposa la pergamena con la benedizione del Santo Padre Francesco.

Suor Fatima ha quindi ringraziato il Vescovo celebrante, i sacerdoti presenti, la sua Congregazione, M. Giovanna per la materna assistenza, le Madri Consigliere, la Superiora di Napoli, la Madre Maestra e tutte le Consorelle. Un grazie anche all’Ambasciatrice filippina, Myla Grace e al Vice-Capo dell’Ambasciata Filippina in Italia, Consul Nina Cainglet, anch’ella presente alla Cerimonia. Un grazie agli amici e al coro. Infine Suor Fatima, commossa e nella sua lingua di origine, con voce incrinata dal pianto, ha ringraziato la sua famiglia lontana.

                                                                                                                                             Laura Ciotola

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Professione Perpetua di Sr. Lane e Sr. Diana

  • Pubblicato in News
PROFESSIONE PERPETUA di Suor LANE PANUDA e Suor DIANA G. AROSTEGUI DURAN
Napoli, 29 settembre 2023
“Vivere con Dio è vita da Paradiso”
Ven. Madre Maria Pia della Croce
 
La Congregazione CAE ha vissuto lo scorso 29 settembre una giornata di grande gioia per la Professione Perpetua di Sr. Lane M. Panuda e Sr. Diana G. Arostegui Duran.
La celebrazione Eucaristica, nella quale le due Suore hanno detto il loro definitivo “si” a Dio, ha avuto luogo presso la Chiesa di San Gregorio Armeno di Napoli ed è stata presieduta da S.E.R. Mons. Francesco Beneduce, Vescovo Ausiliare di Napoli.
“La Professione di Sr. Lane e di Sr. Diana – ha esordito il Vescovo – è innanzitutto un’opportunità per la Comunità delle Suore Crocifisse, ma anche per tutti noi di porre lo sguardo e l’attenzione sul cuore stesso della nostra esperienza di fede”.
Mons. Beneduce, richiamando la pagina del Vangelo letta, ha evidenziato come Dio opera diversamente con ognuno, affidando ad alcuni, carismi e missioni particolari. Proprio come con Natanaele che sotto il fico, che nella tradizione biblica rappresenta il popolo di Israele, amato e scelto da Dio, incontra il Signore, che gli parla in modo particolare. Come lui, ognuno di noi è nato in un contesto in cui si appartiene a un’esperienza religiosa con il desiderio di trovare il senso della vita e spesso in questa ricerca del senso siamo chiamati ad alzare lo sguardo, ad indagare…. “ci si lascia condurre dal proprio desiderio di incontrare Dio, di conoscerLo, ma poi c’è un salto di qualità, dove Dio, che pure ha uno sguardo di amore, di premura, di misericordia su ciascuno di noi, non ci ama come un mucchio di persone, ma in maniera personale, singolare, intima. Quello è il passaggio in cui dall’esperienza di fede bisogna dire un si personale ed lì che Gesù, che vede dentro di noi, ad alcuni dà il privilegio della chiamata alla vita religiosa, al sacerdozio ed è quello che è capitato a voi in questo incontro che avete avuto con il Signore. Man mano è diventato più familiare, più intimo fino al punto in cui, conoscendo il Padre attraverso il volto di Gesù Cristo, avete in qualche misura compreso, sotto quello sguardo amorevole che bisogna, come ad alcuni di noi è chiesto, dire per tutta la vita, a cuore pieno e a tempo pieno ‘Ecco ho trovato ciò che cercavo’. Non è che è la ricerca poi si ferma e siamo già arrivati, ma c’è un momento in cui lo sguardo del Signore si fa parola, si fa appello e voi diventate stasera Spose di Cristo. […] Il vostro essere Spose del Signore è ricordare a tutti che il Signore è così straordinariamente bello ed così è importante stare con Lui che gli si può dedicare tutta la vita, spirito, anima e corpo”.
Mons. Beneduce ha invitato a non dimenticare la bellezza di questo momento, dove si inizia a scrivere si, ma “solo quando sarete consegnate allo Sposo per le nozze eterne, si metterà poi il punto sulla i”. Ha sottolineato che prima di quel momento le suore si troveranno a vivere diverse circostanze e le circostanze spesso non dipendono da noi, dalla nostra volontà, ma dalle relazioni e le situazioni che viviamo e la differenza è con quale cuore entriamo nella storia e nelle situazioni… questo dipende solo da noi e resteremo fedeli allo Sposo se resteremo sotto il Suo sguardo.
E ha concluso “il desiderio di rimanere fedeli all’unico Amore del Signore che avete acconto stasera vi accompagni tutti i giorni e la vostra vita diventi benedizione”.
La celebrazione è proseguita con le interrogazioni di rito alle candidate che hanno confermato la scelta di volersi consacrare al Signore. Quindi Sr. Lane e Sr. Diana, portandosi innanzi alla Superiora Generale, M. Giovanna De Gregorio e alle testimoni, Sr. Nimfa Dela Cruz e Sr. Gabriella Tornatore, hanno letto la formula della professione scritta di loro pugno.
Il Vescovo ha consegnato l’anello alle giovani spose e il rito è terminato con le parole di accoglienza nella famiglia delle Crocifisse Adoratrici dell’Eucarestia, pronunciate dalla Superiora Generale.
La Professione si è conclusa con i ringraziamenti delle neo Spose “Sr. Diana ed io, Sr. Lane, vogliamo ringraziare il Signore per il dono della Vita Consacrata e il dono della nostra Vocazione. In questa Eucaristia abbiamo pubblicamente data la risposta di dedicarci totalmente a Lui e alla sua Chiesa nella gioia e nella piena libertà per tutta la vita. Suor Diana ed Io, Suor Lane, insieme rivolgiamo alla nostra famiglia religiosa un grazie immenso per la cura e l’esperienza di Dio vissute unitamente. Con voi, si concretizza la nostra offerta al Signore”. Il ringraziamento naturalmente è stato esteso al Vescovo, ai Concelebranti, agli amici intervenuti e quelli collegati online, alla Superiora Generale e locale, alle maestre di formazione, al maestro di musica e al coro, alla famiglia intera delle Suore Crocifisse e alla famiglia d’origine.
Dio, che ha fatto dono alla Sua Chiesa di queste due giovani, le custodisca nella loro vita religiosa e nella vocazione, affinché Sr. Lane e Sr. Diana, ispirate e plasmate dallo Spirito Santo, possano assolvere con costanza e gioia, al progetto che il Signore ha riservato loro per la Sua glorificazione.
                                                                                     Laura Ciotola
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